Lettura critica sul visconte de Chagny..., Analisi narrativa del personaggio di Raoul

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ben90
view post Posted on 11/12/2006, 20:08




Nella mia passioe per la scrittura, molto spazio è riservato soprattutto alla letteratura... oltre a cose di scrittura creativa e articoli vari, ultimamente mi piace molto scrivere delle letture critiche.
Ne sto scrivendo varie sul fantasma dell'opera... avrò tempo e modo di pubblicarle, se vi fa piacere. Per il momento vi trascrivo quella che ho scritto su Raoul, un personaggio che ho analizzato nel contesto narrativo e nella situazione "triangolare" con gli altri due protagonisti




Raoul de Chagny: un presunto terzo incomodo
Analisi narrativa del personaggio di Raoul rapportato al suo antagonista Erik


Molti continuano a vedere in Raoul un presunto terzo incomodo, di ostacolo alla concretizzazione degli amori di Erik e Christine. Bisogna invece considerare Raoul non solo come il legittimo amante di Christine, ma anche come un elemento necessario alla chiusura della fabula. Celebrare l’amore tra Christine e Erik significherebbe sconvolgere tutti gli schemi letterari e della storia in sé, infatti modificherebbe l’immagine data del protagonista-antagonista, il fantasma. È proprio in questa ambigua sfaccettatura biunivoca del fantasma che si gioca il destino dei personaggi: Fantasma-protagonista è un uomo che ha del buono in sé, si redime e sposando Christine partecipa del ruolo dell’eroe. Fantasma-antagonista invece è un individuo che ha del mostruoso, e del mostro reca tutte le caratteristiche, come l’isolamento dalla società e il mantello di malignità che porta addosso. Così, se il Fantasma di Lloyd Webber gioca molto su questo ponte, fino al limite del prevedibile, così Leroux preferisce descriverlo, secondo i racconto del Persiano, come un lontano cugino di Frankestein e dei mostri che costellano la letteratura gotica, che della redenzione conoscono solo l’atto estremamente finale, prima della morte, ma che non partecipano al lieto fine dei protagonisti. In quanto Fantasma-antagonista, Erik non merita di celebrare la messa nuziale con la benigna eroina, Christine; il suo ruolo è quello di ostacolare la loro felicità coniugale, di allontanare le speranze riposte in un lieto fine. In quanto parziale protagonista, però, Erik dà il nome al romanzo, e rimane senza alternative la sagoma più pregnante e più affascinante di tutta l’opera. Non si può confrontare l’elevatura psicologica di Erik con nessun altro, nessuna Madame Giry, nessun Moncharmin e Richard, nessun Raoul e persino nessuna Christine. Tuttavia l’elevatura di Erik è tutta dannata; si potrebbe dire che abbia venduto l’anima al diavolo, che abbia barattato la bellezza interiore ed esteriore con il genio e il fuoco dell’arte. Raoul, in questo senso, è il suo opposto speculare.
Se si considera la grandezza che un uomo così depravato ha raggiunto nell’arte profana, allora è necessario anche osservare con scrupolo i risultati conseguiti dal delicato, pallido e deperito (come viene descritto nel libro) visconte, nella dimostrazione di coraggio, nelle audaci imprese e nelle eroiche gesta in nome del suo amore per Christine. Tutto questo è molto più ragguardevole di una musica sublime… anche se, come si sa, l’animo umano è più predisposto ad affascinarsi per mezzo di un’arma di seduzione quale la musica, piuttosto che per una morale integra. Si tratta della stessa parte dell’animo umano da cui è avvinta Christine quando ci accenna quegli sguardi colmi d’estasi nella dimora del Fantasma che le canta “music of the Night”: l’ostentazione dell’indiscutibile fascino che anche il Fantasma ha avuto su di lei, un fascino transitorio e fallace, però. Il suo cuore puro è sempre appartenuto a Raoul, da quando Gustave Daae raccontava loro delle favole dei korrigans e della dolce Lotte, così come Raoul non ha mai dimenticato lei. È prevedibile, del resto; si tratta pur sempre del protagonista, un protagonista che si sovrappone esattamente sulle linee dell’eroe della fabula narrativa. Dall’altra parte Erik, per quanto in parte possa rivestire il ruolo del cosiddetto protagonista rispetto all’antagonista, non è comunque l’eroe.
Il terzo incomodo sarebbe dunque Erik? In fin dei conti, sì; ma resta preferibile parlare di un triangolo, un triangolo di attrazione, di seduzione, di fascino, di carisma artistico; non solo d’amore, quindi. Senza triangolo non si verificherebbe nessuna storia leggendaria del Fantasma dell’Opera, ma solo un anonimo amore tra l’illustre visconte e la cantante del nord.
Raoul nel libro è molto sottovalutato. Nella pedissequa e ossessiva fedeltà di Leroux alla storia originaria, nell’input giornalistico su impronta l’opera, Raoul è realisticamente descritto come “delicato, pallido, deperito”; molto caratteristico per un visconte viziato, importante di nome ma comune di fatto. È uno sensibile, delicato, quasi non uomo ma imberbe ragazzino. Un ometto che non sa parlare d’amore ma ne sa solo soffrire, che si dimostra ripetutamente impotente e incapace di convergere la sua dilagante passione verso un binario costruttivo, che sa solo lagnarsi e patire sul suo letto o per le strade, o ancora peggio, che è calamitato nel suo palchetto di teatro a contemplare dolorosamente l’oggetto del suo amore platonico. La prima metà del libro, quella più disdegnata e, come da copione, più “noiosa”, è in realtà molto utile se riletta esclusivamente ai fini descrittivi di questo umano personaggio. Raoul è ricco, viziato, accontentato, anche troppo da suo fratello Philippe, illustre e benigno conte di Chagny; potrebbe divertirsi con le donne senza impegno né peso, come del resto suo fratello con la migliore ballerina del teatro. Invece è diverso dall’immagine tradizionale del cinico aristocratico, è sensibile e moralista, di una sensibilità quasi femminile. Anche il grazioso Raoul scelto da Lloyd Webber mostra tratti del volto molto delicati, fenotipo chiaro, occhi dolci e per nulla aggressivo: un giovane cortese e mansueto, si direbbe. Il suo energico potenziale giovanile tuttavia, già minato da un fisico che appare a prima vista debilitato (Leroux ci tiene a sottolinearlo), si dilegua nella sofferenza di un amore che si impregna di complicazioni, come una calamita che attrae ogni sorta di corpo ferroso verso di sé, compromettendo la sua felicità.
Bisogna ammettere che un uomo del genere sarebbe considerato un santo. al giorno d’oggi, un tesoro prezioso per qualsiasi donna stanca dell’infedeltà e del senso di indipendenza e di superiorità tipiche della mentalità maschile. Per la società dell’800, invece, un uomo che si sente così impotente e debole è un perdente. La sua eroicità non è quindi riconosciuta nel suo contesto storico e sociale; può esserlo solo per noi, lettori contemporanei, e per chi è a dovuta conoscenza dei fatti accaduti nei sotterranei del teatro dell’Opera in quei tempi esatti, tra Erik, Christine Daae, Raoul de Chagny e il Persiano. Infatti, Raoul non è un eroe per il commissario Mifroid, che lo accusa di essere un folle farfugliatore che non sa ciò che dice; Raoul è eroe agli occhi della sua amata, che s’è vista salvata dai suoi atti eroici e audaci, lo è anche agli occhi del Persiano, impressionato dalla forza del suo amore, lo è perfino agli occhi di Erik pentito e morente. Per questo motivo, per questa situazione di estraneità al mondo, per questa incomprensione, Raoul decide che è meglio abbandonare tutto e scappare con la sposa Christine a nord, fuori dalla mondanità. Raoul è il ritratto di un uomo estraneo al suo secolo, che ammetteva soltanto uomini forti fisicamente ed eticamente, agili nelle discussioni o nella tempra del fisico, è un uomo che ha subito troppo l’ala di protezione dell’amato fratello Philippe, che di questi oneri si faceva ammirevolmente unico responsabile. Povero visconte, così miseramente ricordato, così scarnamente dipinto. Nessuno si ricorda della forza d’animo che si è commutata in forza fisica laddove la sua Christine, prigioniera del genio maligno, ha avuto bisogno di lui; nessuno si ricorda della sua tortura nella camera dei supplizi, né che stava quasi per annegare per mano del fantasma, per amore. Si ricorda solo del sangue freddo del Persiano, che di Erik conosceva già i segreti, della subitanea perdita di senno di Raoul in quella sala esagonale di specchi diabolicamente illusori, della sua inoperosità in quella sala di tortura, della sua incapacità di agire costruttivamente. Non si ricorda la forza d’animo e l’audace intraprendenza, forse perché, nel libro, il racconto di quelle circostanze è composto dalla sola testimonianza scritta del Persiano, trascritta fedelmente e incensurata da Leroux. “Povero Raoul” voleva sentirsi dire da Christine, all’intricarsi di quell’enigmatico mistero. Povero Raoul, lo diciamo adesso noi: così maltrattato dallo scrittore che si presumeva storico, così ambiguamente celebrato da un musical che pare preferire a lui il mostruoso antagonista.

 
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Seifer82
view post Posted on 9/1/2007, 23:28




Bel pezzo!
 
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ben90
view post Posted on 15/1/2007, 21:05




:-o finalmente qualcuno l'ha letto........ grazie!
 
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view post Posted on 19/1/2007, 21:25

Morte Rossa

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Non crediamo ke cmq nel libro Raoul risulti male... in fondo è lui l'eroe romantico della storia! E poi non bsogna dimenticare che il personaggio di Raoul è praticamente Gaston Leroux da giovane e Leroux non aveva alcuna intenzione di far risultare male la sua figura in un libro scrtto di suo pugno....
 
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Kastania
view post Posted on 24/1/2007, 11:32




..io penso che invece sia un punto di forza, il suo essere presumibilmente "maltrattato" dall'autore. In fondo Leroux non è granitico nel prendere le parti nè di Erik nè di Raoul: di entrambi sottolinea semplicemente gli aspetti più negativi nonchè le motivazioni per cui cedono ognuno alle proprie debolezze. La vita che hanno vissuto ha plasmato similmente i loro caratteri. Penso che il messaggio di fondo non contenesse pietismo nè per Erik nè per Raoul.
 
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ben90
view post Posted on 27/1/2007, 16:05




No ma non è che lo tratta male... però lo dipinge un po' come un debole
 
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Kastania
view post Posted on 27/1/2007, 16:43




Onestamente io non l'ho interpretato così: rimarcava molto la sua giovane età e la sua educazione da nobile, questo sì. Ma anzi, in alcuni momenti era quasi come se lo considerasse il Bene contro il Male, l'Innocenza contro la Corruzione..
 
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Tomoe-san
view post Posted on 1/2/2007, 20:00




Insomma un'eroe?
 
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Kastania
view post Posted on 2/2/2007, 17:18




In un certo senso sì. Secondo me Leroux gioca a mischiare le carte: mostrare il lato debole del suo "eroe", cioè Raoul, e mostrare le qualità, la passione e i sentimenti dell'antagonista, ovvero Erik, cattivo per definizione ma in fondo terribilmente più umano..
 
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ben90
view post Posted on 7/2/2007, 18:11




Un antagonista-protagonista, Erik.... ^^
 
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Kastania
view post Posted on 11/2/2007, 10:12




^_^ direi che calza a pennello!
 
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Zerlina2006
icon5  view post Posted on 23/4/2007, 10:56




Sinceramente io nn concordo anke se ammiro il ragionamento. sencondo me il fantasma e diventato cio ke e xkè la socetà la sempre disprezzato e nn a mai capito bn cs fosse giusto e sbagliato.E nella storia fra lui e Christin c'è amore fra i due ed e per questo ke,alla fine ,la lascia andare perchè capisce che nell'oscurità lei nn avrebbe futuro.Ora ditemi se un personaggio così Maligno farebbe cio?
Anke nel musical prima di accettare la parte nel"Don Jan Trionfante"Christin cerca di rifiutare sia per paura ma secondo me ed una mia antologia perchè fra i due c'è amore.Ora logicamente il libro nn è un afavola ma un romanzo e quindi,nella vita vera ,ki scegliereste??
Il bello giovane e ricco e infantile o un uomo deturpato malinconico isolato dalla socetà ma ricco di sentimenti e cn un quore enorme??

Io quindi dico:"Hai posteri l'ardua sentenza"
:masck: :boat: :phanchristine: :christphan: :poto: :christine7:
 
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ben90
view post Posted on 28/4/2007, 17:20




Erik non è cattivo, è complesso. E cmq io non definirei proprio buono un assassino, uno che ha ammazzato Bouquet e Piangi...
 
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christine lottie
view post Posted on 24/9/2011, 17:39




nn è presunto è proprio davvero veramente TERZO INCOMODO sul serio
 
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13 replies since 11/12/2006, 20:08   374 views
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